In collaborazione con Luigi Mansi, tatuatore italiano di fama internazionale, l’iniziativa nata per combattere stereotipi e disinformazione sul legame tra donazione e persone tatuate
Un’iniziativa incentrata sull’arte per spiegare quanto sia importante donare il sangue. Anche, se non soprattutto, per le persone che hanno tatuaggi. È quello che nei giorni scorsi ha lanciato AVIS Comunale Latina in collaborazione con Luigi Mansi, tatuatore di fama internazionale.
Questa campagna punta a combattere una serie di stereotipi e la disinformazione che circondano il tema della donazione di emocomponenti per le persone tatuate. Come ha raccontato Mansi, «la mia carriera artistica è nata all’età di 19 anni, subito dopo aver finito le scuole superiori. È una passione nata sin da piccolo, dall’amore e dalla passione per il disegno». Specializzato nel tatuaggio realistico in bianco e nero e a colori, Luigi cerca di riprodurre fotografie o composizioni di soggetti realistici nel modo più fedele possibile. Ma come è nata la collaborazione con AVIS?
In maniera molto semplice. «Mi hanno proposto di partecipare come tatuatore per realizzare delle grafiche che sensibilizzassero sull’importanza della donazione di sangue, sottolineando che anche chi ha tatuaggi può compiere questo gesto. Ho accettato con entusiasmo perché credo fermamente nel valore della donazione, un atto semplice, ma fondamentale, che può davvero salvare delle vite. Spero – prosegue – che questa campagna possa contribuire a superare i pregiudizi legati ai tatuaggi e alla donazione e incoraggiare sempre più persone a donare. L’obiettivo è far capire che chiunque può essere un donatore e che il contributo di ognuno è prezioso».
Affrontare gli stereotipi con chiarezza e combattere insieme la disinformazione, questo prevede la campagna con la realizzazione di grafiche speciali, a firma di Luigi Mansi, su manifesti da distribuire nella città di Latina: «Molti non sanno che, dopo un breve periodo di attesa di 4 mesi, chi ha tatuaggi può tranquillamente donare il sangue – spiega – Averli non rende meno valido il gesto della donazione. Vorrei trasmettere fiducia a chi ha dubbi, ricordando che donare sangue è un atto di solidarietà accessibile a tutti e che un tatuaggio non toglie nulla. A chi ancora crede che questo rappresenti un ostacolo, dico che è importante informarsi e superare vecchi pregiudizi. È vero che dopo aver fatto un tatuaggio bisogna aspettare del tempo prima di donare, ma passato questo periodo, si può tranquillamente iniziare o riprendere».
Secondo Luigi, è fondamentale che la comunità «combatta queste false credenze – conclude – attraverso la sensibilizzazione e la corretta informazione, soprattutto sfruttando campagne come questa che mirano a educare in modo chiaro e diretto».
https://www.avis.it/donazione-di-sangue-e-tatuaggi-la-campagna-di-avis-comunale-latina/
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