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West Nile: in Emilia-Romagna le donazioni non si fermano

A Cesena e in Emilia – Romagna non si fermano le donazioni di sangue, anche di fronte alla diffusione del virus West Nile. Anzi, è importante che le donazioni vadano avanti in estate, quando c’è più bisogno di sangue.

Infatti, per contrastare eventuali rischi, già da diversi anni, durante la stagione estiva, l’Emilia – Romagna esegue su tutte le unità raccolte un test NAT per individuare eventuale presenza di West Nile Virus. Quest’anno il test ha allargato il campo d’azione e ricerca anche Chikungunya e Dengue.

Questo garantisce la sicurezza per i riceventi e rappresenta uno strumento di prevenzione per i donatori. Ecco perchè, grazie al test NAT, in tutta la regione è garantita la continuità della raccolta.

Del tutto priva di fondamento, quindi,  la notizia circolata in questi giorni di una sospensione delle donazioni di sangue e plasma. E’ vero che alcune regioni applicano 28 giorni di sospensione per i donatori, ma non l’Emilia-Romagna, dove ogni donazione viene appunto validata attraverso lo specifico test.

 

Cos’è il test NAT

Il NAT, ovvero Nucleic Acid Test, è un insieme di tecniche di biologia molecolare con le quali è possibile moltiplicare (amplificare) frammenti anche estremamente piccoli di materiale genetico (DNA o RNA) in modo tale da poterlo identificare e quantificare. È un esame estremamente preciso ed è utile per scoprire la presenza nel sangue del virus ricercati (sia quelli trasmessi dalle zanzare ma anche quelli dell’epatite C o dell’HIV) anche prima della comparsa dei relativi anticorpi.

La mappa aggiornata in tempo reale delle aree in cui si sono verificati casi autoctoni (ovvero locali, non importati dal rientro da un viaggio extra Ue) si può trovare sul sito di Avis Emilia – Romagna a questo link https://avisemiliaromagna.it/2025/06/04/west-nile-e-dengue-la-mappa-2025/

 

Roberto Pasini, presidente di Avis Emilia-Romagna, spiega:

“In tutta l’Emilia-Romagna, come in tutte le province italiane colpite da casi autoctoni, su ogni prelievo si esegue il Test Nat, dunque voglio invitare le donatrici e i donatori della nostra regione a non rimandare l’appuntamento anche se hanno soggiornato o risiedono in province interessate da casi autoctoni di West Nile, Dengue o Chikungunya. Non solo il test offre una garanzia di sicurezza per i riceventi, ma rappresenta un ottimo strumento di prevenzione per i donatori, che potrebbero essere portatori di virus senza sintomi. Andate a donare con la consueta fiducia, soprattutto perché l’estate come è noto rappresenta un momento delicato per il fisiologico calo delle donazioni. I malati non vanno in vacanza ed è necessario, per il bene di tutti, disporre di scorte sufficienti per non dover rimandare interventi programmati.”

Rino Biguzzi, Direttore del Centro Regionale Sangue conferma che la sicurezza trasfusionale è garantita attraverso un sistema collaudato da almeno 15 anni.

“Il risultato negativo del test Nat su ogni sacca prelevata – sottolinea il dottor Biguzzi – è condizione indispensabile per poter validate l’unità raccolta e per il suo utilizzo clinico, a tutela dei pazienti più fragili per i quali l’infezione può essere letale. Infatti, la presenza di febbre o altri sintomi è di per sé già un motivo di non idoneità alla donazione, mentre l’esecuzione del test in donatori in buona salute evita la trasmissione del virus col sangue o emocomponente donato proveniente da donatori completamente asintomatici. Nell’anno 2024 sono state testate nella nostra regione 116.649 donazioni delle quali 24 sono risultate reattive in donatori asintomatici.”

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