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Da Avis gli attestati di gratitudine ai donatori ‘andati in pensione’

Sono una trentina i donatori di sangue che, arrivati al termine della loro ‘carriera’ nel segno della solidarietà, hanno ricevuto quest’anno l’attestato di gratitudine di Avis Cesena. La consegna degli attestati è avvenuta  in una cerimonia svoltasi nel chiostro di San Francesco sabato 18 giugno. All’iniziativa è intervenuto il Sindaco di Cesena Enzo Lattuca.

Gli attestati di gratitudine sono destinati a tutti i volontari con all’attivo almeno trenta donazioni che, per raggiunti limiti di età  o per problemi di salute,  hanno concluso il percorso.

Per due anni, a causa della pandemia, non è stato possibile consegnarli. Quest’anno finalmente la tradizione è ripresa. I premiati che hanno partecipato alla cerimonia sono solo una parte dei donatori ‘pensionati’ negli ultimi tre anni.

”Questo  – spiega il presidente di Avis Cesena Gualtiero Giunchi –  è uno dei momenti più significativi per la nostra associazione, perché ribadisce il forte legame  con il territorio e il valore del dono del sangue come gesto esemplare  di cittadinanza attiva. Ecco perché in questo appuntamento coinvolgiamo sempre l’Amministrazione comunale, che non si è mai tirata indietro. Per questo la ringraziamo calorosamente”.

Molto diverse le storie e le esperienze dei donatori che hanno attaccato  la sacca al chiodo. C’è chi ha cominciato giovanissimo senza mai fermarsi e chi ha ripreso dopo un periodo di pausa. Qualcuno ha raggiunto addirittura il  traguardo record di oltre 200 donazioni. Diverse anche le motivazioni: c’è chi è stato instradato dalla famiglia e chi, invece, si è avvicinato al dono del sangue dopo aver sperimentato direttamente l’importanza salva-vita delle trasfusioni.

Dopo il doveroso ringraziamento nei loro confronti, adesso  la sfida per Avis è quella di rimpiazzarli con nuovi donatori.

Attualmente nel comprensorio cesenate si contano poco meno di 8mila  (di cui 4.326 solo a Cesena). Grazie a loro nel 2021 è stato possibile raccogliere 15.742 unità fra sangue intero e plasma. Un risultato che ha garantito l’autosufficienza del nostro sistema trasfusionale per quanto riguarda il sangue intero (ma ancora non è così per il plasma). Ecco perché è così importante che i donatori ‘pensionati’ trovino al più presto degli eredi.

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